Shanghai 24.12.08 (corsera.it)
Dopo il latte cinese contaminato dalla melamina,adesso sarebbero anche i pesci da allevamento a subire la stessa sorte.La Cina è il più grande produttore di pesci in allevamento ,soltanto gli Usa importano quasi due miliardi di dollari .
La melammina è insieme alla formaldeide la materia prima per la preparazione delle resine melamminiche, resine termoindurenti frequentemente utilizzate per la produzione di stoviglie e contenitori da cucina, e frequentemente denominati col nome del monomero (piatti di melammina, vaschette di melammina eccetera).
La molecola non viene considerata particolarmente tossica, ma in presenza di acido cianurico, composto peraltro utilizzato per elevare legalmente il tenore di azoto nei mangimi animali in molti paesi, forma un composto pericoloso[1]. Infatti la formazione del relativo cianurato (cianurato di melammina), insolubile, provoca la formazione irreversibile di calcoli renali. La melammina non è comunque innocua e viene indicata nelle schede di rischio come pericolosa se ingerita, inalata o assorbita attraverso la pelle. L'esposizione cronica alle polveri può provocare tumori e danni riproduttivi. La dose tossica è tuttavia comparabile a quella del comune sale alimentare con LD50 (dose letale) di più di 3 grammi per kg di peso corporeo (somministrazione orale, nel ratto)[2] . La FDA ha appurato e descritto i meccanismi di formazione dei cristalli del cianurato di melammina nei microtubuli renali, con conseguente blocco[3] della funzionalità. Il problema principale consiste dunque non nella tossicità assoluta, piuttosto bassa, ma nell'interazione in vivo con diverse molecole (anche aldeidi) potenzialmente presenti nella dieta.
Il composto, in virtù della presenza del gruppo NH2 nella molecola e del suo elevato tenore d'azoto, può falsare alcuni metodi di determinazione analitica della concentrazione di proteine negli alimenti, in quanto le proteine sono anch'esse formate da polimeri aminoacidici, dotati del gruppo funzionale.
Il composto venne considerato atto ad elevare il tenore d'azoto nella dieta degli animali da macello a partire dagli '50, ma in pratica non venne utilizzato per i minori costi di altre molecole, come ad esempio l'urea.
La sofisticazione avviene generalmente per aggiunta del composto nei mangimi animali, in molti paesi meno soggetti a controlli di quelli umani. A questo punto la contaminazione, oltre che causare direttamente danni all'animale stesso, si può estendere a ogni derivato della filiera di produzione: carni, latte, uova, e prodotti industriali da essi derivati come proteine del latte, uova in polvere, mangimi di origine animale, integratori alimentari, eccetera.
Per simulare in modo criminale una maggiore presenza proteica, si sono verificati gravissimi casi di intossicazione alimentare dovuta a sofisticazione con questo composto. Il fatto avvenne per la prima volta nel 2005, in tutto il nord America, con fatti di evidenza veterinaria e morte di animali da compagnia, e in seguito - per quanto noto - dal 2008 in Cina, con sofisticazione di latte in polvere e non, di largo uso pediatrico. Il fatto ha causato in primo luogo danni a carico dei reni, migliaia di intossicazioni e persino la morte di alcuni bambini.
La contaminazione per melammina in Italia, effettivamente accertata dalle analisi chimiche (dati fino ad ottobre 2008), riguarda esclusivamente tre casi rilevati a cura dei Nas: due confezioni di latte sequestrate in provincia di Bari e una di yogurt in Campania[4], con concentrazioni dai 3 ai 22 mg/kg di melammina (contro i 2,5 del limite legale), non letali ma comunque tossiche. Fino ad ora, altri sequestri di diverse tonnellate di merce non hanno mai dato esito a conferme analitiche di contaminazione
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