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VATICANO BASTA EMBARGO A GAZA.IL MONDO SI INGINOCCHIA AD HAMAS.

Milano 3 Giugno 2010 (Corsera.it)

La strage di Gaza ha avuto le sue immediate conseguenze,la morte di Monsignor Padovanese e le dichiarazioni del Vaticano contro l'embargo di Gaza.Il mondo politico e diplomatico ha paura dei terroristi di Hamas e si inginocchia a quelle che appaiono essere le immediate ritorsioni dell'organizzazione militare palestinese.

Hamas blocca ingresso aiuti della flottiglia a Gaza. Hamas non permetterà l'ingresso nella Striscia di Gaza degli aiuti umanitari trasportati dalla flottiglia assaltata dai soldati israeliani. Lo ha annunciato oggi il portavoce del gruppo palestinese, Ahmed al Kurd, secondo quanto riporta l'edizione online del

quotidiano israeliano Haaretz, precisando che Hamas bloccherà gli aiuti fino a quando Israele non accetterà le condizioni del gruppo. Innanzitutto Israele deve rilasciare tutti gli attivisti arrestati dopo il blitz, ha detto Kurd, e deve trasferire tutti i beni sequestrati nelle navi, e non solo una parte.(Corriere della Sera ricostruzione )

 

(Corriere della Sera)Turchia: rapporti mai più uguali. Intanto da Ankara il presidente turco Abdullah Gul fa sapere che, dopo il blitz, i legami della Turchia con Israele "non saranno mai più gli stessi, hanno subìto un danno irreparabile" - fra le nove vittime, otto erano cittadini turchi e uno era un cittadino americano di origine turca, e Gul è stato tra i primi a condannare e a chiedere sanzioni contro Tel Aviv. "Israele - ha aggiunto il capo di Stato turco - ha commesso un errore di cui dovrà pentirsi. Quanto è accaduto è un fatto molto importante e sarà ancora seguito a lungo". L'assalto al convoglio navale, ha detto ancora Gul, "non è un argomento che si può dimenticare, o che si può far dimenticare o che si può nascondere. Ha innescato delle conseguenze irreparabili e d'ora in poi i rapporti tra Turchia e Israele non saranno mai più come prima".

Hamas blocca ingresso aiuti della flottiglia a Gaza.
Hamas non permetterà l'ingresso nella Striscia di Gaza degli aiuti umanitari trasportati dalla flottiglia assaltata dai soldati israeliani. Lo ha annunciato oggi il portavoce del gruppo palestinese, Ahmed al Kurd, secondo quanto riporta l'edizione online del quotidiano israeliano Haaretz, precisando che Hamas bloccherà gli aiuti fino a quando Israele non accetterà le condizioni del gruppo. Innanzitutto Israele deve rilasciare tutti gli attivisti arrestati dopo il blitz, ha detto Kurd, e deve trasferire tutti i beni sequestrati nelle navi, e non solo una parte.

Usa per accesso merci a Gaza.
L'emissario della Casa Bianca in Medio Oriente, George Mitchell, ha incontrato in Cisgiordania Abu Mazen, il presidente dell'Anp, l'Autorità nazionale palestinese, e ha garantito che gli Stati Uniti intendono continuare a "lavorare con determinazione" affinché la popolazione della Striscia di Gaza possa ricevere tutto il necessario. Mitchell ha lasciato intendere che la situazione attuale per gli abitanti della Striscia non è sostenibile, ma non ha fatto esplicito riferimento al blocco imposto da Israele alla Striscia. Accennando al blitz di lunedì - condannato da più parti e bollato ieri dallo stesso Abu Mazen come "terrorismo di Stato" - Mitchell ha auspicato che non rallenti i i negoziati indiretti varati dagli Usa per cercare di rianimare il processo di pace con Israele. E ha aggiunto che "gli incidenti sottolineano anzi la necessità di progressi negoziali". Concetti analoghi Mitchell li aveva condivisi stamani con il sottosegretario agli Esteri italiano, Stefania Craxi, durante un incontro a Betlemme a margine di una conferenza internazionale dedicata al sostegno economico ai Territori palestinesi.

Frattini riferirà il 9 giugno. Sulla vicenda, i ministro degli Esteri Franco Frattini riferirà il 9 giugno alle Commissioni esteri di Camera e Senato. Nel frattempo annuncia che chiederà chiarimenti in merito ai maltrattamenti riferiti dagli attivisti 4 italiani coinvolti nel blitz. "Ci sono stati degli episodi su cui occorre fare luce e noi chiederemo chiarimenti sulle violenze denunciate" ha detto Frattini. "La posizione della Farnesina è molto chiara: riteniamo che qualunque tipo di violazione dell'incolumità fisica delle persone e a maggiore ragione l'uccisione di civili è qualcosa che nessuno potrà mai accettare o giustificare". Il ministro ha specificato che ciò vale anche "nell'ipotesi di percosse, di maltrattamenti" e ha poi sottolineato che gli stessi italiani hanno tuttavia "dichiarato che nella prigione sono stati trattati bene con quello che avevano richiesto". Parlando poi dell'inchiesta interna, Frattini ha precisato che "se osservatori internazionali nominati dal Quartetto fossero associati all'inchiesta indipendente sarebbe un gesto importante che Israele potrebbe dare come gesto di distensione". L'Italia, ha detto ancora Frattini, "che ha dimostrato anche in queste ore lealtà e amicizia verso Israele, non può esimersi dal chiedere questa volta con convinzione che le frontiere di Gaza siano aperte". Quindi, ha aggiunto il ministro, "se mettiamo insieme inchiesta indipendente, con la presenza del Quartetto in quanto osservatore internazionale, l'apertura di Gaza salvi i controlli di sicurezza, credo che questo consentirà la continuazione del dialogo tra palestinesi e israeliani come stamattina il presidente Abu Mazen ha ripetuto al sottosegretario Craxi che è andata a fargli visita nei Territori dimostrando grande saggezza e cioè la necessità di non far sì che questo grave fatto che ha portato alla morte di civili sia poi un ostacolo all'intero processo di pace. Questa è la posizione dell'Italia e dell'America ma di tutti coloro che vogliono in questo momento con sincerità, a cominciare dall'Europa, che il dialogo per la pace prosegua".

Vaticano: sì a inchiesta imparziale, basta con embargo.
Il rappresentante della Santa sede presso l'ufficio Onu di Ginevra, monsignor Silvano Tomasi, ha espresso il proprio appoggio a un'inchiesta imparziale e trasparente sull'assalto dei militari israeliani. "È evidente dopo questo incidente che la politica di isolamento della Striscia non può funzionare, perché bisogna prima di tutto dare una risposta positiva ai diritti fondamentali di cibo, di acqua, di medicinali, di educazione per la popolazione di Gaza" ha detto Tomasi ai microfoni della Radio Vaticana. "Dobbiamo considerare l'incidente - ha aggiunto - come uno dei tanti eventi che sono allo stesso tempo causa e risposta all'instabilità politica e militare del Medio Oriente". "Quindi - ha proseguito - dobbiamo tutti incoraggiare la comunità internazionale a lavorare per una soluzione di lunga durata che non può essere altro, a questo punto, che quella di uno Stato palestinese e di uno Stato israeliano sicuro, in modo che tra i due si possa eventualmente non solo rispettare le regole dell'indipendenza ma anche aprire la porta alla collaborazione".


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