Roma 3 Giugno 2010 (Corsera.it)di Renato Corsini
IL riso. L’oro bianco che sfama miliardi di persone sparse nel mondo. In Italia è in atto una guerra per il controllo del mercato in un settore strategico qual è quello alimentare. Il Garante della concorrenza e del mercato Antonio Catricalà ha aperto ufficialmente un’istruttoria sul cartello tra i principali produttori di riso. Il business con la Siria per la fornitura delle riserve strategiche dell’esercito. Le infiltrazioni mafiose che aprono un altro capitolo dell’economia criminale. Affiorano le interferenze politiche.
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I fatti descritti rilevano un quadro che svela interessanti motivi per il Garante per verificare se nel settore del mercato del riso,produzione,lavorazione,import, export, non si palesino intese restrittive della libertà di concorrenza oppure di abuso di posizione dominante in conformità della legge n.287/1990. Il mercato di questo cereale, alimento base per interere popolazioni asiatiche, in Italia appare controllato da quattro marchi, Curti riso,Riso Gallo, Riso Scotti, Euricom. E’ quanto sostiene l’imprenditore Fabio Aschei presidente della Europea spa industria risiera in una denuncia alla autorità giudiziaria. La Europea spa era il quinto marchio operante in Italia. Uno tra i più importanti nella UE per capacità produttiva nel comparto della trasformazione del riso con un impianto all’avanguardia per il profilo tecnologico. Il 99% del suo fatturato per la sola esportazione nel 2008 ha superato i 60 milioni di E sul bacino Mediterraneo, Libano, Siria, Stati Uniti, Canada, Russia, UE, Turchia. Ho detto che era il quinto del gruppo dei quattro marchi italiani, perché l’Europea spa è stata dichiarata fallita il 28 gennaio 2010. Come è possibile che sia accaduto? Quando lo chiediamo all’imprenditore, Aschei sorride. Ha un aspetto pacifico, ma è un combattente di razza, di carattere risoluto. Vittima, lui dice,di “ una attività persecutoria” che ha avuto l’effetto devastante di “ distruggere l’azienda” con l’obiettivo “ di farla rilevare a vantaggio di gruppi di potere economici dello stesso settore industriale”. “Quali gruppi?”, gli chiedo. Aschei mi risponde con una punta di ironia nella voce. “ I miei ex concorrenti, il cartello, delle aziende, Curti, Gallo, Scotti, Euricom. E’ qui scritto nero su bianco nella mia denuncia”. “ Ha le prove?”. La risposta è secca e immediata “ho le prove”. Fa nomi e cognomi di persone che, a suo dire, sono coinvolte in una trama per tagliare dal mercato un concorrente agguerrito, imprenditori del settore e amministratori dell’Ente Nazionale Risi. Punta l’indice accusatorio sulla Direzione Regionale per la Lombardia della Agenzia delle Dogane area verifica controlli tributari anti frode. “Il grimaldello che ha scardinato la mia azienda”. Bastoni fra le ruote con la conseguenza “ di rallentare l’operatività commerciale della Europea spa nel rispettare le scadenze di consegna contrattuali. Ispezioni a raffica, sequestri cautelativi di milioni di E di merce in consegna”. “ Hanno usato la mano pesante, come se fosse un criminale”. La battuta lo diverte. “ Mano pesante, è a dir poco, ho subito anche due denunce penali, una archiviata, l’altra risoltasi con l’assoluzione con formula piena”.
“ Come spiega tanto accanimento?”. “ Sono il più competitivo nel settore del riso dove vanto una tradizione familiare che risale alla seconda metà dell’Ottocento iniziata dal mio bisnonno con un solo mulino impiantato nel pavese”. Gli domando “ Ma in questa vicenda lei ritiene di non aver fatto dei passi falsi?”. Aschei sbotta a ridere. “ Nella mia denuncia, o meglio nelle mie denunce, non guardo in faccia a nessuno, tanto mi sento a posto con la mia coscienza di uomo e di imprenditore. Legga: “ I tentativi persecutori nei confronti della Europea spa si sono sviluppati non solo con il coinvolgimento preterintenzionale degli Uffici Doganali ma anche usando qualsiasi azione anche tesa a bloccare l’approvvigionamento della materia prima italiana, a bloccare l’import ed export della mia azienda, a bloccare il sistema finanziario, utilizzando a fini vessatori gli organismi istituzionali con esposti e condizionamenti anche a livello politico”. E snocciola nomi e cognomi. Domando, “lei percepisce la gravità delle sue accuse?”. “ So quello che dico. Sono stato persino vittima di azioni premeditate di spionaggio industriale da parte dei concorrenti”. “Un'altra accusa pesante, non le sembra?”. “ Ho le prove”, risposta detta con il solito piglio risoluto. “ Ho scoperto che una mia dipendente addetta al settore dell’import-export forniva informazioni alla concorrenza. L’ho licenziata e guarda caso la concorrenza l’ha assunta. Pensi che mi sollecitava a cedere l’azienda quando è iniziata la campagna denigratoria nei miei confronti , perché, mi diceva che era l’unica via d’uscita per la mia tranquillità familiare. Covavo una serpe nel mio seno”. “ Si sono scatenati contro di lei, così all’improvviso?” “ La mia azienda si era aggiudicata ancora una volta la commessa di fornitura di riso per i cosiddetti indigenti a favore di Caritas,Croce Rossa, e altri istituti e associazioni di sussistenza alimentare. Una commessa molto importante. Da li sono incominciati i miei guai. Mi hanno accusato di frode alimentare. Un’accusa rivelatasi infondata. Hanno persino manipolato sacchi di riso introducendovi carcasse di topi. Ne hanno “trovato” uno in alcuni sacchi destinati ad una scuola media di Torre del Greco”. “ Lei come ha reagito?” “Con denunce”.
“ Nei confronti di chi?”. “ Dietro tutto ciò c’è anche la mafia, quel tipo di organizzazione criminale che mira al controllo del territorio”. “ Che cosa intende?”. “ Economia criminale. Nel pavese è molto attiva, nella provincia di Pavia. Nei miei confronti è in atto il tentativo palese di impossessarsi della mia azienda. Non aggiungo altro. I fatti sono all’esame della DIA di Milano ( denuncia novembre 2009 ) e di quella di Napoli ( aprile 2010 ). Ho fatto nomi e cognomi” “Quali le accuse che ha mosso?”. “ Azioni intimidatorie, estorsioni. I soliti sistemi per introdursi nel sistema economico legale”. “ Nella denuncia presentata alla DIA di Napoli che cosa ha rivelato?”. Aschei mi guarda, apre una cartella e mi mostra dei documenti. “Avevo ottenuto una commessa di export in Siria per le riserve strategiche dell’esercito per un importo che non intendo adesso svelare. Elevato, molto elevato. La commessa è saltata bloccandomi, e non era la prima volta, l’embargo del riso destinato alla Siria. “ Che cosa è accaduto?”. “ E’ intervenuto il cartello, Euricom, Curti riso, Riso gallo, Riso Scotti, tramite l’Ente nazionale risi nel cui board ci sono Euricom, Curti Riso, Riso Scotti. “ Sia più esplicito”. “ Obiettivo impossessarsi della mia struttura aziendale, commerciale e del contratto con la Siria”. “ Accuse pesanti da dimostrare?”. Ancora una volta la risposta è secca, immediata. “ Non parlo a vanvera, né denuncio a vanvera”. Poi aggiunge. “ Veda ciò che mi preoccupa in questa vicenda che sto sopportando è il clima vessatorio che si è abbattuto su di me con lo stesso effetto micidiale di un tifone alimentato dalle stesse istituzioni che avrebbero dovuto tutelarmi.”. “ E chi sono queste istituzioni?”. Aschei ride divertito, nonostante tutto non perde il buonumore. “ E’ bianco su nero. Dogane di Milano e di Pavia, Gdf di Firenze, Ros di Cremona, Asl di Pavia, Ente Nazionale Risi, Banche, in particolare la Unicredit”. “ H a da aggiungere altro?”, gli domando con una punto di ironia. “ Si, c’è un certo tipo di politici che abitano tra Milano e Pavia con frequentazioni romane che hanno dato una mano per farmi fuori”. “ Naturalmente niente nomi, mi dica almeno l’appartenenza politica”. Nomi è prematuro farli, perché sono in atto le indagini della magistratura. L’area politica di riferimento è Forza Italia. Guardi che ho le registrazioni”.
Renato Corsini.
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