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REGIONALI ROMA.CARA EMMA BONINO I RADICALI DELLA GHIGLIOTTINA METTONO PAURA.

Roma 10 Marzo 2010 Corsera.it)di Matteo Corsini.

Cara Emma,

per quanta simpatia potrebbero avere i radicali per il popolo italiano e per il sottoscritto,anche grazie alle interminabili battaglie di civiltà compiute nel corso del tempo,dobbiamo però mettere a fuoco la realtà del vostro partito degli ultimi anni.La trasformazione è stata profonda,da quando combattevate in piedi sugli scranni delle due aule parlamentari,per giorni e giorni nelle lunghe maratone a difesa dei diritti civili, con Massimo Teodori e Gianfranco Spadaccia,il Partito Radicale si è via via trasformato in...

....incubatrice per i politici dell'altra parte e sopratutto,in un partito del padre padrone,dove la natura devastante del vostro leader ha finito per distruggere il figlio e la figlia che magnificamente erano nati.

Il Partito Radicale italiano che grande fortuna sembrava avesse avuto nella sua storia,è miseramente piombato in una forma di seminfermità mentale,dove la logorroica prosa del leader sembra dominare incontrastata.La forza e violenza del padre ha finito per allontanare i vostri leaders,forse nauseati,forse senza futuro,e ha prodotto fenomeni paranormali,come quella di Daniele Capzzone che da membro altisonante del leader adesso suona la grancassa del Governo.Un figlio mostruoso nato da un matrimonio incestuoso,una visione raccapricciante della logica radicale,del vivere insieme al leader maximo,alla funesta rappresentazione del presente.I radicali sono scomparsi,non per volere della Rai,come stupidamente sempre vi appellate,ma per mancanza di nuove idee,linfa vitale,capacità di abdicare nei confronti dei giovani promettenti dirigenti,che si sono forse sentiti castrati dal padre e la madre,da Emma e da Marco.

Vedere oggi una radicale come te,presentarsi alla presidenza della regione Lazio e alzare in alto la corda del patibolo,per contrastare con ogni forza la presenza delle liste del sacrosanto avversario,mi appare come una immagine sfuocata,lucubre di un carro funerario,dove streghe e saltimbanco cercano la vanagloria alla loro disperata condizione esistenziale.

Cara Emma Bonino,una radicale,difensore dei diritti civili,si sarebbe dovuta erigere sul carro della vittoria,quello della difesa dei diritti altrui e degli avversari e avrebbe con ogni probabilità fatto il pieno di voti,avuto quel riconoscimento alla risorsa principale del partito radicale,l'integrità morale,quell'unico germoglio che ancora disperatamente vive tra il gelo della diarrea ossessiva e onirica pannelliana e che tu hai reciso,senza accorgertene scrivendo l'epitaffio alla tua avventura di leader politico.(Corsera.it)


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