Il giovane, che da alcune settimane aveva ottenuto l'ammissione al lavoro esterno come giardiniere a seicento euro al mese in una cooperativa che si occupa di aree verdi comunali, stava scontando la pena nel carcere di Quarto d'Asti. Per gli agenti della questura che lo seguivano è un "detenuto modello". Durante questi anni la famiglia, lo ha sempre seguito fino a trasferirsi da Alessandria ad Asti per stargli vicino.
Quanto a Erika, la principale protagonista del duplice omicidio con la quale aveva progettato di fuggire dopo il massacro, dice di averla dimenticata: "Oggi mi è indifferente, non mi interessa, capitolo chiuso, non le porto nemmeno rancore".
Omar si dice appassionato di computer e durante la detenzione ha ottenuto la Patente europea. Il suo primo sogno da uomo libero - aveva detto - è "farmi una bella nuotata al mare: sono dieci anni che non ci vado".
Nove anni fa, Omar e la fidanzata Erika uccisero la madre e il fratellino di lei, Susi Cassini e Gianluca De Nardo, nella villetta della famiglia a Novi Ligure. Il massacro, con decine di coltellate inflitte alle due vittime, compiuto dai due giovanissimi (Omar aveva 17 anni) per la sua efferatezza sconvolse l'Italia.
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