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ABRUZZO TERREMOTO.DENIS VERDINI UN MACABRO DIRETTORE D'ORCHESTRA.

Roma 17 Febbraio 2010 (Corsera.it)

Una scuola da 7.3 milioni di euro.Ma sono molti gli appalti che l'imprenditore Fusi di Firenze riuscirà ad ottenere grazie alle sue particolari amicizie.

Denis Verdini,ha i capelli bianchi cotonati e per l'orologio d'oro che porta sempre al polso,non sfigurerebbe anche tra i nomadi rom alla periferia di Roma.Un esemplare di cittadino italiano da prendere ad esempio.E' lui,il grande direttore d'orchestra del terremoto in Abruzzo,mentre i corpi delgi aquilani ancora giacino sommersi dai detriti e dalle pietre.

continua

Ricostruzione da Il Corriere della Sera .ROMA - Una settimana dopo il terremoto in Abruzzo del 6 aprile scorso l’onorevole Denis Verdini era già attivo per la costituzione di un consorzio di imprese che potessero occuparsi della ricostruzione. E il suo interlocutore privilegiato era l’amico Riccardo Fusi, il patron della Btp. Le indagini svolte dai carabinieri del Ros svelano l’intreccio di rapporti che ha poi consentito all’azienda di aggiudicarsi l’appalto nel giro di tre mesi.

«Dobbiamo intervenire»
È il 14 aprile 2009 quando Verdini avverte Fusi che una terza persona non specificata «mi voleva vedere per il consorzio per intervenire sul terremoto». L’imprenditore attiva le sue conoscenze, prende contatto con le banche per i finanziamenti. E un mese dopo, l’11 maggio, comunica al geometra Liborio Fracassi che «ci sono concrete probabilità di successo per la loro comune operazione, facendo riferimento all’acquisizione di appalti riferiti alla ricostruzione post-terremoto in Abruzzo». La sera gli invia anche un sms per confermargli un incontro per il giorno successivo: «Appuntamento a Palazzo Chigi alle ore 17.30». Tre minuti dopo, nuovo sms per assicurare che «l’indomani all’incontro (a Palazzo Chigi) potrà partecipare il direttore della Cassa di Risparmio dell’Aquila (Rinaldo Tordera)». Il giorno dopo, l’imprenditore di Btp arriva puntuale. Chiama il suo amministratore Vincenzo Di Nardo, avvisa un’amica di essere «qui a Palazzo Chigi... Sono da Letta qui in sala d’attesa». Intanto lo stesso Di Nardo si occupa di gestire i rapporti con le aziende locali. E alle 17.35 gli invia un sms: «Finito ora riunione con Abruzzesi e loro commercialista. Definiti e scritti tutti i testi x costituzione società che avverrà venerdì all’Aquila presso banca». Alle ore 19.19 Fusi viene contattato dal suo collaboratore Bartolomei per sapere com’è andata la riunione e, annotano i carabinieri, «Fusi lo informa dell’esito più che positivo degli incontri odierni, lasciando intendere che l’intervento dell’onorevole Verdini è stato determinante». Il 13 maggio Di Nardo invia un nuovo sms a Fusi. Il testo non lascia spazio a equivoci: «I ns amici dell’Aquila mi hanno telefonato preoccupati dicendomi che alcuni membri del governo stanno cercando di inserire Sulmona fra i comuni danneggiati (anche se non danneggiata) riducendo cosi i finanziamenti x Aquila. Mi hanno detto di dirtelo». Ma due giorni dopo è più rassicurante: «"Consorzio Federico II" è costituito».

Lo stallo in Regione
Tutto è dunque pronto, l’attività per aggiudicarsi gli appalti entra nella fase più delicata. C’è bisogno di avere nuovi referenti, anche politici. Scrivono i carabinieri: «La sera del 18 maggio, Riccardo Fusi accenna all’onorevole Verdini della possibilità che raggiunga un accordo con le banche per rimodulare il debito del suo gruppo imprenditoriale». E il giorno dopo l’imprenditore è contattato da Angelo Fracassi, vicedirettore della Cassa di Risparmio della Provincia de L’Aquila.
Fracassi: «Buonasera, la disturbo? Ci diamo del tu? okay... ascoltami... con Tordera (direttore generale della banca)... noi vorremmo riparlare un po’ con Verdini perché vediamo una situazione di stallo qui in Regione... un po’ preoccupante... niente... se ci procuri un appuntamento per la settimana prossima magari».
Fusi: «Va bene, io posso anche giovedì ora giovedì o venerdì e allora dimmi il giorno...».
L’imprenditore è comunque diventato uno degli interlocutori per le altre aziende: «Il 25 maggio Guglielmo Boschetti si propone per la fornitura delle case di legno, facendo riferimento alle strutture che devono essere realizzate per ospitare i terremotati abruzzesi. Fusi ribatte che all’Aquila c’è un suo referente, un geometra di nome Liborio Fracassi, con cui lo può mettere in contatto diretto».

«Ha tutto Bertolaso»
Il 26 maggio l’imprenditore viene chiamato da Verdini.
Verdini: «Buongiorno... allora ho parlato con Gianni che ha portato tutto a Bertolaso».
Fusi: «...Sì...».
Verdini: «...Richiamerà... però io comunque gli farei anche... visto che loro hanno buoni rapporti... li farei sollecitare anche da loro insomma... mi ha detto, gli ho portato tutto... sta comandando... vedrai... ti chiama... però... insomma... te sollecita poi semmai intervengo io... l’incontro dovrebbe avvenire con lui... perché è lui quello che...».
Fusi: «Ma chi ce lo fissa? Se non ce lo fissa lui, non siamo in grado di fissarlo noi...».
Verdini: «...Allora... lui mi ha detto che ha passato tutto e che richiamerà... dicevo... siccome gli amici lì dell’Aquila lo conoscono... così mi hanno detto... quando eravamo lì... che lo chiamino... dicendo... verificando questa cosa...».
La mattina del 6 giugno, «sempre con un sms, il geometra Fracassi informa Fusi che a breve saranno avviati i lavori per la ristrutturazione del Palazzo Brancomio a l’Aquila». Il giorno dopo, l’imprenditore «spiega al figlio che in Abruzzo sta partecipando a tre gare di appalto: una per il restauro delle chiese, una per i campi base per le scuole per le case quelle nuove e una per L’Aquila e paesi lì intorno, però ora siamo a L’Aquila».

Chiodi e Nencini
Neanche una settimana dopo lo chiama Verdini «premettendo di essere insieme al presidente della Regione Chiodi e gli passa il telefono».
Fusi: «Buongiorno presidente... piacere di conoscerla, sono Riccardo Fusi e quando vengo giù vengo a prendere un caffè da lei?».
Chiodi: «Volentieri, il mio numero di telefono se lo vuole segnare per cortesia?».
La sera del 16 luglio, annotano i carabinieri, «l’onorevole Riccardo Nencini, presidente del Consiglio Regionale della Toscana, riferisce a Riccardo Fusi di essere di ritorno dall’Aquila».
Nencini: «Ascolta bello, bene... sto venendo via ora da L’Aquila... ho parlato, ho parlato di te... ma lì sei conosciuto...».
Fusi: «Sono conosciuto però murano quegl’altri capito? Se tu ci metti le mani te è meglio... secondo me».
Nencini: «Eh ho capito allora vediamoci io e te... e si parla un minuto... allora anche in settimana nuova... perché io devo tornare giù da lui... io ho fatto un passaggio tra l’altro ho visto anche, anche il capo però... con il capo del governo... non insomma ... prima ho parlato da solo con Bertolaso... eh ti richiamo io vai». In realtà il 22 luglio il geometra Liborio Fracassi invia un sms per informare Fusi che la missione è compiuta. «Abbiamo vinto il primo appalto, una scuola per 7,3 milioni da consegnare chiavi in mano il 10 settembre. È il primo, gli altri a breve. Ferie a L’Aquila».

 Fiorenza Sarzanini


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