New York 26 Dicembre 2009 (Corsera.it)di Matteo Corsini.
Quando si vuole far male,si colpisce al cuore della gente e del mondo intero.Quando si vuole fare male si colpisce tra le persone,tra i parenti ,i genitori,i figli,i nipoti.Quando si vuole far male si distrugge ogni cosa e senza rimpianti,senza guardare il volto di quei passeggeri ,conoscere la loro storia,immaginare che nella notte di Natale viaggiano per ....
....raggiungere persone a cui vogliono bene.A tutto questo l'anima e il corpo del terrorismo non pensa e non immagina,perchè compie il suo tragitto,insieme al tuo destino,diventa come una particella impazzita che segna la vita irrimediabilmente senza che nessuno glielo abbia chiesto.Forse neanche Dio è in grado di evitare questa forma di morte bestiale,che assume le fattezze di un terrorista,di un giovane,di uno come tanti che prende un aereo la notte di Natale per andare a trovare la madre o il padre.Queste regole il terrorismo non le conosce,non sa cosa siano,malgrado vive intorno a noi,ma non dentro di noi, non sa come pulsa il cuore,l'anima vera delle persone,quello che la gente si dice e si sussurra all'orecchio.Non conosce le profondità della vita,il suo stesso significato,ne gioca a suo rischio e vantaggio,perchè ha il volto del diavolo,la sua cieca volontà distruttrice e non cerca ragioni alla sua rabbia del cuore.
Corsera.it redazione di New York
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