Brexit affonda Piazza Affari crollano i titoli bancari raffica di sospensioni .Dopo il referendum inglese cede il comparto finanziario italiano segno che il soverchiante debito pubblico potrebbe schiantare l'Italia.La speculazione finanziaria questa volta non arretrera' convinta adesso che anche l'italia dovra' uscire dall'area euro e riprendere a pompare denaro con la propria banca centrale .Se l'Italia non vuole muorire ,sotto gli asfissianti parametri anti deficit imposti dall'europa,dovra' fare una scelta di campo definitiva e riprendere in mano le redini della borsa.L'Italia deve approntare un piano di rilancio che deve passare per la defiscalizzazione del paese,togliere le tasse,sopratutto diventare attrattiva per gli investitori stranieri.Cosi' non riusciremo a sopravvivere il paese e' allo stremo,nei bilanci delle banche italiane ci sono 300 miliardi di crediti inesigibili ,gran parte di questi legati ai finnaziamenti del settore immobiliare.L'Italia sta piegando le ginocchia e per risollevarsi non c'e' altra via di fuga che uscire dall'Europa.la sterlina inglese dimezzera' in poche settimane il suo valore e la Gran Bretagna potra' esportare meglio ma sopratutto diventare ancora piu' appetibile come meta turistica e affaristica.Matteo Renzi dovrebbe dimettersi e invitare gli italiani al referendum come hanno fatto gli inglesi.Se non agiremo la recessione,la bassa inflazione,la crisi economica finira' di distruggere le nostre imprese per sempre.
Matteo Corsini
Leggi la notiziaintervista a Matteo Corsini di Corsini real estate Italia
Brexit, non c'e' dubbio che ci ritroviamo difronte allo scenario di una tempesta perfetta, un tipico Black Swan, che questa volta non passera' come un uragano estivo.Gli ingredienti di questa ennesima crisi sembrano perfetti, perche' il Brexit arriva alla fine di un lungo periodo di tsunami finanziari originatisi dalla crisi dei mutui subprime, il fallimento della banca d'affari Lehman Brothers e poi la crisi dell'euro.Ingredienti di un preparato esplosivo,che qualcuno riesce a dosare con efficacia al solo unico scopo di alterare il normale andamento dei mercati finanziari rispetto al cammino dell'economia reale.I maggiori danni che si sono generati nel corso degli ultimi anni sono caratterizzati dalla speculazione finanziaria non altro.Se guardiamo bene anche ora la decisione dei cittadini britannici appare come la normale conseguenza a questo scenario,una risposta efficace per allontanare la Gran Bretagna dalle prossime crisi finanziarie europee.L'Italia e' sotto la pressione di un debito pujbblico enorme e prima o poi dovranno scendere in campo gli Eurobond per difendere i paesi membri dell'Unione.Eurobond che avranno la funzione di garantire i debiti immensi di molti paesi,dunque una palla al piede per le economie solide come quella tedesca e quella inglese.Ma il destino dell'Europa,come del resto sostiene anche Soros-e' ormai difornte a noi,qualcuno ha tagliato la cima di ormeggio e lo scafo comincia a picchiare in banchina ,sobbalzando alla spinta delle onde che investono le murate.
Leggi la notiziaBrexit.L'uscita della Gran Bretagna dall' Unione europea ci ha fatto vivere un film di fantascienza.Un giorno irreale dove siamo sprofondati nella sceneggiatura di un incubo perfetto ,talmente lontano dalla realta' che appariva ad ogni ora l'evanescenza di un delirio.Il Brexit e' come uno tsunami l'onda perfetta che ingoia il paradiso della societa' moderna o almeno quello che siamo riusciti a conservaree dopo le grandi crisi degli utlimi anni passati: il fallimento di Lehman Brothers ,i mutui subprime,lo scandalo delle banche italiane da Monte dei Paschi di Siena a Popolare di Vicenza,fino al rigetto dell'euro per causa della crisi greca.Sono anni che l'Italia vive in una recessione profonda difficile,angosciante per molti di noi ,sopratutto per l'economia,che ha ormai assunto il profilo sinistro di un serpente diabolico:quello della recessione.
Dopo i dati ufficiali i mercati finanziari sono piombati nel panico ,sono crollati come mura di una antica citta' scomparsa,quasi si sentisse lo scricchiolio di qualcosa che sta terminando.Molti pensano che sia probabile il dissolvimento dell'Europa,o almeno quella organizzazione che fino ad oggi abbaimo conosciuto e la riemersione in un mondo nuovo,diverso,in cui la speculazionie degli affari trionfera' seppellendo ogni regola,appunto gli accordi che legavano nel commercio l'Europa e i suoi statri membri.E' forse cominciata una nuova corsa all'oro,ad una fase dell'economia globale in cui non ci saranno piu' regole che speculazione funesta,capace di giocare e inghiottire anche la prova politica di tutti noi cittadini.Non c'e' dubbio che nella situazione attuale vinceranno i grandi specuilatori finanziari,coloro che sanno scommettere sull'andamento delle montagne russe,che traggono profitto dalla tragedia prima e dalla sua uscita dopo.Chi ha puntato al ribasso dei mercati prima di ieri oggi e' un uomo ricco,chi ha speculato sulla dfirtruzione dell'euro continuera' a
Leggi la notiziaCrisi economica come superarla.Matteo Corsini "Io sintetizzerei questa mia analisi in due parole : o capitalisti o comunisti ".L'Italia e' al bivio deve scegliere .
Matteo Corsini : "Il nostro modello non funziona lo abbiamo visto negli ultimi cinque anni il paese langue muore .Dobbiamo cambiare modello defiscalizzare il paese, attrarre investitori, diventare un'altra cosa, sganciarci dall'euro come concepito oggi.Abbiamo sentito per anni che il valore dell'euro ci avrebbe garantito l'acquisto dei prodotti energetici come il petrolio .Ma oggi lo scenario e' cambiato il petrolio e' crollato possiamo svalutare la nostra moneta, uscire dall'euro e' possibile adesso, abbiamo una finestra aperta dobbiamo uscire subito.Con una moneta svalutata e il prezzo del petrolio a 29 dollari l'Italia sara' il luogo dove investire per il mondo intero per le aziende come per i privati."
Siamo il paese piu' bello del mondo ma anche con il debito pubblico tra i piu' importanti dell'intero pianeta.Come dicono gli esperti questo dipende dalla cattiva gestione della politica italiana,dall'impoverimento delle attivita' industriali,dalla incapacita' di attrarre investimenti nel Bel paese.I mali dell'talia sono ormai noti burocrazia,lentezza del sistema giudiziario,il macigno delle imposte e tasse.
Per uscire dalla crisi dobbiamo allontanarci da un regime fiscale opprimente e sopratutto dall'austerity.L'Italia e' il Bel paese e per uscire dalle sabbie mobili della crisi, dovremmo adottare un regime fiscale particolarmente elastico per almeno 5 anni un periodo di total tax free sopratutto per le aziende straniere .L'Italia deve allontanarsi dall'Europa perche' le regole sul deficit dibilancio sono insostenibili per un paese come il nostro abituato a far girare l'economia basate su relazioni economiche dinamiche soldi contro prodotto.uscire dall'euro e' possibile contestualmente ad una detassazione assoluta un total tax free che garantirebbe per un lungo periodo di tempo alle aziende di sopravvivere e incassare.In queste condizioni la svalutazione della nostra moneta garantirebbe alle aziende un export piu' competitivo ma sopratutto attrarre unnumero sempre crescente di turisti e di aziende.
Il destino dell'Italia e' quello di diventare un paradiso fiscale non ci sono altre strade e' la vocazione del paese piu' bello del mondo dove tutti vorebbero vivere.L'aliquota al 16% per tutte le attivita' .
Calcolando un periodo di total tax free al 16% di aliquota massima il PIL Italiano si incrementerebbe di quasi 3 miliardi di euro portando l'ammontare complessivo del PIL a circa 5.3 miliardi di euro .Questo porterebbe nelle tasche dello Stato circa 850 miliardi di imposte con un incremento di circa 150 miliardi di euro per la spesa pubblica e dunque un aumento vertiginoso degli investimenti.Al notevole incremento del gettito fiscale c'e' sempre da aggiungere il 22% dell'IVA che genererebbe un introito per lo Stato italiano di circa 600 miliardi di euro,al netto di quella evasa.La macchina dello Stato potrebbe garantirsi una spesa pubblica da 1.2 mliardi di euro doppia rispetto a quella odierna migliorando il welfare le pensioni la macchina burocratica.(Matteo Corsini)
I premi Nobel per l'economia Kenneth Arrow, Peter Diamond, William Sharpe, Eric Maskin e Robert Solow, in un appello rivolto al presidente Obama, hanno affermato che "Inserire nella costituzione il vincolo di pareggio del bilancio rappresenterebbe una scelta politica estremamente improvvida. Aggiungere ulteriori restrizioni, quale un tetto rigido della spesa pubblica, non farebbe che peggiorare le cose"; soprattutto questo "avrebbe effetti perversi in caso di recessione. Nei momenti di difficoltà diminuisce infatti il gettito fiscale (per concomitante diminuzione del PIL) e aumentano alcune spese pubbliche tra cui i sussidi di disoccupazione. Questi ammortizzatori sociali fanno dunque aumentare il deficit pubblico, ma limitano la contrazione del reddito disponibile e quindi del potere di acquisto (che influiscono sul consumo o domanda di beni o servizi)". Nell'attuale fase dell'economia, continuano, "è pericoloso tentare di riportare il bilancio in pareggio troppo rapidamente. I grossi tagli di spesa e/o gli incrementi della pressione fiscale necessari per raggiungere questo scopo, danneggerebbero una ripresa economica già di per sé debole".
Nell'appello si afferma che "anche nei periodi di espansione dell'economia, un tetto rigido di spesa potrebbe danneggiare lacrescita economica, perché gli incrementi degli investimenti a elevata remunerazione - anche quelli interamente finanziati dall'aumento del gettito - sarebbero ritenuti incostituzionali se non controbilanciati da riduzioni della spesa di pari importo".
Infine si afferma che "un tetto vincolante di spesa comporterebbe la necessità, in caso di spese di emergenza (per esempio in caso di disastri naturali), di tagliare altri capitoli del bilancio mettendo in pericolo il finanziamento dei programmi non di emergenza".[25]
Critico anche l'economista e premio Nobel Paul Krugman, il quale ritiene che l'inserimento in costituzione del vincolo dipareggio del bilancio possa portare alla dissoluzione dello stato sociale.
Leggi la notiziaIl crollo della borsa italiana dovrebbe spingere al rialzo il mattone,almeno cosi' sembrava nel corso dell'ultimo trimestre del 2015.Poi dopo Natale qualcosa si e' inceppato per tre motivi: il crollo del valore del greggio,la recessione cinese,il default del sistema bancario italiano .Tre tempeste sistemiche che si sono schiantate contro l'economia italiana facendola rallentare ancora una volta e gli effetti si vedono ad esempio sui contratti di lavoro diminuiti su base mensile nel dicembre del 2015.
Malgrado questo scenario cupo le nostre aste immobiliari sono da record ma questa volta chi fa il pieno e' il comparto delle locazioni ad uso ufficio e commerciale.Il segmento uffici torna a riprendersi molte aziende si riposizioinano al centro della citta' sfruttando la discesa dei valori immobiliari.Assistiamo i un momento di crisi ad un accentrametno delle attivita' ecomomiche,mentre quando il mercato sale le aziende tendono ad insediarsi nelle periferie per sfruttare il contenimento dei costi di locazione.
Il mercato immobiliare dovra' forse scendere ancora per trovare quel giusto equilibrio tra domanda e offerta anche se ormai la crisi quella dura e' alle nostre spalle.Le nostre aste immobiliari ovvero la vendita con procedura competitiva tra privati ci consentono di raggiungere risultati eccellenti in poche settimane perche' trovano l'accelerazione nei tempi e nelle modalita' di asta che infrangono il tabu' del prezzo degli immobili.Sul mercato il 90% delle offerte e' ad un valore piu' alto del 25% rispetto al valore reale e questo per il perverso effetto delle stime sballate che effettuano molte agenzie pur di accaparrarsi l'incarico da parte del venditore.Un raggiro vero e proprio perche' dopo pochi giorni cominciano ad intervenire i "ribassisti" ovvero quei funzionari che cercano di far abbassare il prezzo di incarico.Purtroppo la strategia di molte di queste agenzie e' sempre la stessa e costituisce un vero e proprio doping del mercato immobiliare con le gravi conseguenze sulla dinamicita' del mercato.
Nel breve dunque i valori immobiliari purtroppo tenderanno a scendere ancora la situazoine macroeconomica e' drammatica per non parlare del caos della guerra in Siria il flusso migratorio dei profughi il calo vertiginoso del petrolio,termometro di una economia a livello globale che soffre per moltissimi motivi.
L'outlook per il 2016 torna dunque ad essere nuovamente negativo,malgrado i dati straordinari della fine del 2015.
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Lo shock energetico conseguente al crollo del prezzo del petrolio ha finito per travolgere i mercati finanziari e persino quello immobiliare.La sventagliata improvvisa ha iniziato la sua furibonda espansione anche a seguito del rallentamento dell'economia cinese.Assistiamo ad un vortice di proporzioni vastrissime che non risparmia alcun settore dell'economia dall'auto,al mattone alla grande distribuzione.Lo shock e' violento il crollo dei valori del petrolio dura da troppo tempo ormai e una economia globalizzata non puio' che risentire degli effetti negativi della improvvisa diminuzione degli investimenti finanziari dei grandi fondi sovrani.Il diluvio universale segna probabilmente il passo ad una nuova era modernistica in cui il petrolio contera' sempre meno dando spazio a quei nuovi prodotti che saranno in grado di sfruttare l'energia pulita.Non c'e' dubbio che in Italia -la piu' debole delle sorelle europee-soffrira' a lungo vedremo il mercato azionario scendere del 20% forse del 30% in poche settimane.vedremo crollare i prezzi del mercato immobiliare,perche' ormai piu' nulla ne puo' arginare la discesa frasgorosa inesorabile .Il mercato immobiliare verra' giu' spinto dalla imponente tassazione dall'asfissia dell'economia che segnera' ancora di piu' il passo nei prossimi mesi.A medio termine per l'Italia sara' un cataclisma e in borsa la violenza di questa previsione sta mordendo ai fianchi perfino un grande gruppo come FCA.
Il crollo del petrolio e' come il magma di un vulcano impazzito arde e brucia al suo cammino perche' il depauperamento del suo valore significa che vi sono meno consumatori e questo ha un solo signifcato l'economia rallenta.Meno si consuma meno si cresce meno petrolio brucia .
Leggi la notiziaSiena, 28 gennaio 2016 - Torna l'utile per BancaMonte dei Paschi di Siena. Dopo 5 anni di perdite, l'istituto di credito chiude il 2015 con un + 390 milioni di euro. Si registra una lieve flessione dei crediti deteriorati a quota 46,9 miliardi di euro, in riduzione di 600 milioni rispetto a settembre. Escludendo la cessione di circa 1 miliardo di euro realizzata a dicembre 2015, la variazione trimestrale dello stock lordo dei crediti deteriorati è pari a circa 0,4 miliardi di euro (circa 1,2 miliardi di euro nel terzo trimestre), registrando il valore più basso degli ultimi 8 trimestri. Il grado di copertura dei crediti deteriorati si mantiene stabile su base trimestrale nonostante le cessioni di crediti con elevata copertura.
Il dossier del Monte dei Paschi di Siena e' sul tavolo del Governo.Il piu'' grande scandalo bancario di tutti i tempi si potrebbe trasformare in un vero e proprio tsunami per Matteo Renzi .Le nuove regole europee sul bail in rischiano in caso di fallimento della banca di coinvolgere obbligazionisti azionisti e fornitori della banca nel piu' colossale default di una banca italiana.Non c'e' dubbio che sebbene MPS sia tornata agli utili all'incirca 390 milioni di euro i 50 miliardi di crediti deteriorati rappresentano un macigno gigantesco.Si stima che ci vorrebbero almeno 30 anni prima che i bilanci della banca possano deglutire questo immenso boccone avvelenato.Monte dei Paschi di Siena deve essere salvata in qualche modo,perche' dopo cinque aumenti di capitale in fila,nessuno scommettera' piu' un euro sulla banca piu' antica d'Europa.L'ipotesi di aggregazione con il Banco Posta e' difficilmente percorribile perche' rischierebbe di affossare anche le poste italiane pronta alla quotazione in borsa.Bancoposta lancia i suoi buoni fruttiferi con una mega campagna pubblicitaria ambientata nel Far West tra sceriffi e delinquenti in manette.Una promozione significativa per il Bancoposta,quasi a segnare le distanze tra una buona banca (lo Sceriffo) e le cattive banche.Ci domandiamo a questo punto se la nuova emissione dei Buoni Fruttiferi Postali servira' per finanziare l'acquisizione da parte di BancoPosta della banca Monte dei Paschi di Siena.Di questi tempi meglio stare alla larga anche dai Buoni Fruttiferi postali. La campagna pubblicitaria delle Poste Italiane e' da Farwest e dice tutto tra sceriffi e delinquenti braccati dai cacciatori di teste, svela il retroscena di questa gigantesca operazione di marketing pubblicitario :salvare MPS,pulire con un colpo di spugna il piu' grande scandalo bancario italiano.
Leggi la notiziaIn esclusiva il video del dr.Matteo Corsini : J'accuse contro il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco.
L’inizio d’anno choccante delle banche in Borsa, le polemiche sulla vigilanza nel caso dei quattro istituti falliti, la necessità di spingere sulle aggregazioni e, soprattutto, l’urgenza di rivedere il bail-in, perché non si è prestata abbastanza attenzione ai rischi . Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, parla davanti ai banchieri riuniti a Torino per il congresso Assiom Forex e spiega che le grandi tensioni sui mercati non trovano giustificazione nelle condizioni di fondo: gli istituti italiani sono «ben patrimonializzati» e «i crediti deteriorati sono ampiamente coperti da svalutazioni e garanzie».
Secondo Visco «nelle ultime settimane i mercati azionari hanno mostrato movimenti bruschi - dice- ed è stata particolarmente elevata la volatilità delle quotazioni delle banche, in special modo per alcuni intermediari italiani. Vi hanno influito, oltre alle incertezze sul quadro internazionale, dubbi e preoccupazioni emersi sulla qualità degli attivi, connessi anche con la lettura allarmistica di una richiesta puramente informativa della Vigilanza europea. Ma le banche italiane sono ben patrimonializzate. Il patrimonio delle banche italiane è oggi molto più elevato che in passato. Dalla fine del 2008 il coefficiente patrimoniale medio riferito al capitale di migliore qualità è cresciuto dal 7,1 al 12,3 per cento».
Il caso delle quattro banche
La grande incertezza, dice Visco, è stata portata «anche dal clima che si è determinato attorno alla risoluzione di quattro banche che si trovavano in amministrazione straordinaria». E proprio sul caso dei quattro istituti, il governatore, rivendica il ruolo di vigilanza di Bankitalia, finita nel mirino delle critiche: «Abbiamo agito con attenzione e tempestività nel rispetto delle norme esistenti». Insomma, non c’erano alternative. Poi entra nei dettagli: «Al dissesto di queste banche, colpite come tutte le altre dal deterioramento della qualità dei prestiti derivante dalla lunga e profonda fase recessiva dell’economia italiana, hanno contribuito gravi fenomeni di mala gestio», scandisce, annunciando la pubblicazione di «informazioni dettagliate sulla gestione di queste crisi e sugli interventi di vigilanza che le avevano precedute».
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«Questo è il governo che ha commissariato Banca Etruria senza alcun riguardo per i nomi e i cognomi del Cda. Per noi non ci sono amici e amici degli amici». Lo ha detto il premier Matteo Renzi, rispondendo nell’Aula del Senato alle mozioni di sfiducia presentate dalle opposizioni. «Si afferma che ci sarebbe un conflitto d’interessi - ha sottolineato il capo del governo -. Credo che su questi temi si debba avere coraggio di dire la verità perché di fronte all’accusa più infima e meschina, e cioè che c’è un trattamento diverso per qualcuno, bisogna avere il coraggio di guardare alla realtà».
«Non c’è stato un solo avvenimento che possa far parlare di un conflitto di interessi né per il ministro Boschi, né per altri membri del governo - ha puntualizzato il premier -. Non potete prendere a botte la realtà». E ancora: «In questo Paese chi ha sbagliato paga e non lo decidete voi o un blog, lo decidono i giudici». Poi ha rivendicato la bontà dell’azione di governo: «Tenetevi le vostre polemiche, aggrappatevi al fango, noi pensiamo all’Italia e la lasceremo meglio di come l’abbiamo trovata».
Le contrattazioni alla Borsa cinese sono state sospese per eccesso di ribasso. L’agenzia di stampa ufficiale Xinhua ha riferito che le contrattazioni a Shanghai e Shenzen sono state sospese per la giornata, dopo che le azioni sono crollate di più del 7% in soli 29 minuti, portando le autorità di mercato a chiudere in anticipo le contrattazioni. È la seconda volta in questa settimana che i mercati cinesi vengono sospese per eccesso di ribasso.
L’effetto Cina non ha tardato a farsi sentire sulle altre principali piazze asiatiche: Tokyo perde il 2,3%; Hong Kong termina a -3,09%.
Dopo il nuovo crollo che ha portato alla chiusura anticipata delle Borse (consulta gli indici in tempo reale), la Cina ha inoltre deciso di prolungare le limitazioni di vendita da parte degli azionisti, il giorno precedente alla scadenza del divieto stabilito a luglio. Il divieto in vigore dallo scorso luglio per sei mesi rientrava nelle misure adottate per contrastare il drammatico crollo della scorsa estate quando le Borse cinesi avevano bruciato oltre 3.200 miliardi di dollari in valore. Il divieto impedisce ai «grandi azionisti» - quelli con più del 5% in una società quotata - di vendere la loro partecipazione. La scadenza prevista per domani, 8 gennaio, ha probabilmente inciso sulla robusta ondata di vendite. Il divieto, ha annunciato il regolatore del mercato Csrc sul sito web, sarà ora sostituito da una norma che impedisce a tali azionisti di vendere più dell’1% della società ogni tre mesi.
A pesare sui listini orientali anche la decisione della la Banca Centrale cinese di svalutare nuovamente lo yuan dello 0,51% nei confronti del dollaro, al livello più basso dal 2011, e le preoccupazioni per gli esperimenti nucleari in Corea del Norde le tensioni tra Arabia e Iran.
Finanza mondiale crolla la borsa cinese Shangai meno 8,5%.Terremoto per l'economia italiana il Fondo Monetario Internazionale stima che ci vorranno venti anni in Italia per tornare ai livelli pre-crisi.Quali saranno gli effetti sul mercato immobiliare italiano ne parliamo con la leggenda del settore lo strabiliante dr.Matteo Corsini.
Corsini quali saranno gli effetti sul mercato immobiliare italiano?
"Nel corso del 2015 abbiamo invertito la marcia rispetto al 2014, anno difficilissimo per il settore sopratutto nel segmento del lusso.Abbiamo trascorso 6 mesi meravigliosi con la ripresa delle vendite e alle volte addirittura dei valori, ma certamente queste notizie non faranno altro che spingere al ribasso il settore.Noi gia' notiamo la differenza con la crisi in Grecia.Da molti mesi consigliamo ai nostri clienti di monetizzare il prima possibile chi deve vendere prima lo fa meglio e'.Chi deve acquistare non fa altro che investire al meglio nel momento di maggiore crisi.Ma come racconta l'FMI ci vorranno venti anni per recuperare i valori pre-crisi .Oggi per capire il valore dei mattoni dobbiamo purtroppo convertire in lire il valore in euro."
Dunque cosa si devono attendere gli italiani per la loro casa?
" Se devono vendere e' questione di attimi chi vende vince monetizza in un momento in cui monetizzare il mattone e' impresa assai ardua.Ma noi siamo positivi sopratutto sul settore del lusso dove siamo riusciti anche nel corso di questa tempesta a mettere a segno colpi magistrali vendite sbalorditive.Non dimentichiamoci che siamo i leader in Italia per le vendite con procedura competitiva e questo ci consente di vendere una casa in meno di 48 ore.I mattoni diventano milioni e' proprio il caso di dire."
Come avete fatto a battere la crisi?
Leggi la notiziaNuovo strappo al ribasso per il rublo. La divisa russa non beneficia del tentativo di rimbalzo del petrolio con il mercato che continua ad aumentare il pressing sulla Bank of Russia per ulteriori interventi a difesa del rublo. Il cross tra dollaro Usa e rublo oggi è salito per la prima volta nella storia sopra quota 60 rubli, con una variazione di oltre il 3% rispetto ai livelli di chiusura di venerdì scorso. La Bank of Russia ha cancellato un’asta di 700 miliardi di rubli (circa 11,6 miliardi dollari) di titoli di Stato a tre anni dopo non aver ricevuto alcuna offerta. Aumentano quindi le pressioni per interventi sul mercato valutario da parte della banca centrale russa a difesa della moneta dopo l’infruttuosa mossa di settimana scorsa di alzare ulteriormente i tassi di interesse (dal 9,5 al 10,5%). Da inizio mese il rublo ha già perso oltre il 18% del proprio valore portando a -76% circa il saldo degli ultimi 12 mesi.